Fr Daniele's Daily Homily: 26th April in English + Italiano


3rd SUNDAY OF EASTER/3-a DOMENICA DI PASQUA (English-Italiano)

Easter time can be considered the most important time of the year, more than Lent or Christmas time, as we are remembering the most important event of Jesus' life and of our faith: the resurrection. The readings of this time talk to us, over and over again, about this fact that really happened and changed everything. Jesus defeated death and evil, but by passing through them. We can be sure of his final victory, but we have also to be prepared to pass through the cross. That is what Jesus explained to the two disciples of Emmaus, who were so disappointed and sad about what had happened. 

During his long conversation with them, Jesus, explaining the Scriptures, asks them this fundamental question: "Was it not necessary that the Christ should suffer and so enter into his glory?" We should listen to this question every time we pass through some difficulty. Even though it's never pleasant and it's not God who sends us sufferings, we have to accept them and be sure that they always lead us to his glory. Jesus unjustly suffered because of other men, but he transformed that into the greatest act of love ever seen. 

We are now passing through the trial of the Coronavirus, our soldiers and civilians faced so many wars, as we remember in these days. God definitely doesn't send all this evil but, if we accept to pass through it, we will bring something good out of it. We will especially be able to make the greatest acts and sacrifices of love. We are still grateful to our ancestors, who passed through wars, poverty and all sorts of sufferings. They didn't give in, but they gave their life for their loved ones and, in the end, for us. We can be part of this chain of love today, if we, in our turn, are willing to pass through the present trials and give our life for others. We can become much more patient and stronger. 

This is the glory Jesus is talking about. This is the victory the apostles are talking about. It's the glory and victory of love. That's why Peter, in the first reading, says that "it was impossible for Jesus to be held in the power of death." That reminds us of another passage from the Song of Songs, 8:6-7: love is stronger than death... Love no flood can quench, no torrents drown. Were someone to offer all his wealth to buy love, contempt is all that he would gain." Love is all we are going to have in heaven. Love is what will make us happy for ever. St Giuseppe Moscati, an Italian doctor who showed God's compassion during troubled times of a plague in Naples and of the 1st World War said that: "Charity is the only force capable of changing the world...Not science, but charity has transformed the world...and only very few men have gone down in history for science; but everyone can remain imperishable, a symbol of the eternity of life, in which death is only a stage, a transformation into something higher, if they dedicate themselves to good". 

We can start loving here: neither any external circumstance nor the greatest trial can prevent us from loving and giving our life for others. Jesus showed us the way to the real glory.




3ª DOMENICA DI PASQUA

Il periodo pasquale può essere considerato il periodo più importante dell'anno, più della Quaresima o del periodo natalizio, poiché stiamo ricordando l'evento più importante della vita di Gesù e della nostra fede: la risurrezione. Le letture di oggi ci parlano, ancora una volta, di questo fatto che è realmente accaduto e che ha cambiato tutta la storia. Gesù sconfisse la morte e il male, ma passando direttamente attraverso queste realtà. Possiamo essere sicuri della sua vittoria finale, ma dobbiamo anche essere pronti a passare attraverso la croce. 

Questo è ciò che Gesù spiegò ai due discepoli di Emmaus, che erano così delusi e tristi per tutto quello che era successo. Durante la sua lunga conversazione con loro, Gesù, spiegando le Scritture, pone loro questa domanda fondamentale: "Non era necessario che Cristo soffrisse e così entrasse nella sua gloria?" Dovremmo ascoltare questa domanda ogni volta che attraversiamo qualche difficoltà. Anche se non è Dio che ci manda la sofferenza, che comunque non è mai piacevole, dobbiamo accettarla come parte della vita ed essere sicuri che ci conduce sempre alla sua gloria. Gesù soffrì ingiustamente a causa di altri uomini, ma trasformò il dolore nel più grande atto d'amore mai visto nella storia. Stiamo attraversando la dura prova del Coronavirus, i nostri soldati e civili hanno affrontato quella ancora più grande della guerra, come ricordiamo in questi giorni. Dio sicuramente non manda questi mali ma, se riusciamo ad accettarli, saremo anche in grado di trarne qualcosa di buono. In particolare diventeremo capaci di compiere i più grandi atti e sacrifici d'amore. Siamo ancora grati ai nostri antenati, che sono passati attraverso guerre, povertà e ogni sorta di sofferenza. Non si sono arresi, ma hanno dato la vita per i loro cari e, alla fine, anche per noi. 

Oggi possiamo far parte di questa catena di amore se noi, a nostra volta, siamo disposti a superare le prove attuali per dare la vita ad altri. Diventeremo molto più pazienti e forti. Questa è la gloria di cui parla Gesù. Questa è la vittoria di cui parlano gli apostoli. È la gloria e la vittoria dell'amore. Ecco perché Pietro, nella prima lettura, afferma che "era impossibile che Gesù fosse tenuto in potere della morte". Questo ci ricorda un altro passo del Cantico dei Cantici, 8-6,7: l'amore è più forte della morte. Le grandi acque non possono spegnere l'amore, né i fiumi travolgerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, non ne avrebbe che disprezzo." L'amore è tutto ciò che avremo in paradiso. L'amore è ciò che ci renderà felici per sempre. San Giuseppe Moscati, medico che aiutò tantissima gente durante l’epidemia di colera a Napoli nel 1911 e poco dopo i feriti e moribondi della Prima Guerra Mondiale, aiutò anche nell progresso scientifico della medicina del tempo. Secondo lui la carità era la vera forza capace di cambiare il mondo: «Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini son passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell'eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per un più alto ascenso, se si dedicheranno al bene". Tutti possiamo iniziare ad amare già qui sulla terra: nessuna circostanza esterna, né la più grande la prova possono impedirci di amare e di donare la nostra vita per gli altri. Questa è l'unica via che Gesù ci ha mostrato per raggiungere la vera gloria.




Today's Readings

First Reading: Acts 2:14,22-33

Responsorial Psalm: Psalm 15(16):1-2,5,7-11 1

Second Reading: Peter 1:17-21

Gospel: Luke 24:13-35

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